venerdì 22 marzo 2019





Larghi e Strade


Via Mezzocannone




La via Mezzocannone è oggi una strada centrale di Napoli, conosciutissima soprattutto dagli studenti perché lungo la via si erge l’ Università degli studi, quel grande edificio grigio costruito tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Non è una grande strada, collega la piazza S. Domenico maggiore e la piazzetta Nilo al Corso Umberto, più noto ai napoletani come Rettifilo.
La sua storia è antica, millenaria, e ha una stranezza: il nome. Da dove deriva “mezzocannone”, ha per caso a che fare con artiglierie, guerre o battaglie, avvenute in quella zona? Forse un antico cannone scoppiato mentre sparava?
In epoche molto antiche la strada non era altro che il corso di un canale pubblico, cioè uno scolo che raccoglieva le acque che venivano giù dalle colline poste a settentrione della città e di altre dell’acquedotto della Bolla, che” ivi alimentava una piccola fontana (fontanula) “.(B.Capasso, Topografia della città di Napoli nell’XI secolo).
Molti scrittori testimoniano l’origine del nome col vento che vi spirava dal mare. Pietrantonio Lettieri, architetto del ‘400, sostiene che la porta fu detta Ventosa «dai venti che dal mare all' hora qui spiravano ».  Carlo Celano, storico del ‘600, dice che la porta era : “detta Ventosa, per lo vento che di continuo vi si sentiva, venuto dal mare, che le stava dappresso”.



Napoli Capasso


Ma già nel XV secolo, la porta non c’era più e il canale pubblico si era prosciugato, il mare si era ritirato, e il porto allontanato nell’area che conosciamo, tra Castel nuovo e castello del Carmine.
Regnavano a Napoli gli Aragonesi con Alfonso II. In quel periodo non c’era altro che un viottolo stretto, poco più di un sentiero, ricavato dal canale pubblico, che veniva chiamato via Fontanula, per la presenza di una piccola fontana situata, pare, nei pressi di via sedile di Porto.
Il Re Alfonso decise, però, di far costruire una fontana più grande, in piperno, addossata al muro,  con una larga vasca per abbeverare i cavalli.
L’idea era buona e i lavori di costruzione furono ultimati in tempi brevi, compresa la parte idraulica con l’installazione del tubo - detto a Napoli   “cannola” o anche “cannone” - dal quale doveva uscire l’acqua.
Ma le misure non erano giuste, perché dalla fontana uscì fuori un mezzo tubo.




Via Mezzocannone


Per ironia e volontà popolare “mezzocannone”  diventò  il termine con il quale si  indicò, nei secoli a venire, quella strada.
In seguito agli interventi del cosiddetto Risanamento, avvenuto a fine del XIX secolo, la strada fu ampliata. Nella parte centrale, tutti gli edifici preesistenti furono abbattuti per costruire la nuova Università, e, di fronte, palazzi di civili abitazioni.
 La fontana fu smantellata, fatta a pezzi e portata in un deposito del Comune dal quale poi i vari pezzi sparirono   definitivamente.
Lungo la strada si installarono librerie universitarie, caffè, locali per la battitura delle tesi di laurea e per rilegarle. C’era anche un cinema,“Astra”, ad uso e consumo di studenti squattrinati.
Malgrado tutti i mutamenti, Mezzocannone era, e cosi è ancora oggi, la denominazione ufficiale della strada.



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