giovedì 15 dicembre 2011

Carditello




Tempo fa avevo tracciato, o, almeno, avevo provato, una breve descrizione della Reggia di Carditello, antica residenza estiva dei Borbone di Napoli, dalla sue origini ad oggi: chi vuole può andare a cercare sul sito “arte ricerca.com ”, Testi d’arte e pubblicazioni, oppure sul blog “Storie e storie”,www giovanniattina.blogspot.com.
Avevo provato a descriverne la storia e la bellezza antica, i saccheggi subiti e il degrado di oggi, con le discariche abusive che la circondano, i siti di stoccaggio di immondizie raccolte in balle di plastica.
Per non dire dell’interno, dove non mi è stato possibile entrare, ma che, da quel che si sa, è stato depredato tutto quello che era possibile , camini, fregi, marmi delle scalinate, acquasantiere, sono stati sfregati i dipinti e gli affreschi, fin dall ‘arrivo dei Fratelli d’Italia, 150 anni fa.
Se ne è occupato da ultimo anche la trasmissione “Report”, di Rai tre, Domenica 4 dicembre, mostrando lo scempio interno ed esterno del sito, e lo scaricabarile dei vari Enti che avrebbero dovuto e dovrebbero effettuare gli interventi di manutenzione, mentre due giorni prima se ne era parlato anche sui radio RAI 3.
La situazione di degrado di Carditello non è diversa da quelle di tanti altri nostri siti artistici archeologici e storici.
Questo paese, e questi governi, che, per trovare soldi, non sanno fare altro – come al solito - che aumentare la benzina e le sigarette, tassare lavoratori dipendenti e pensionati, e si vendono i gioielli di famiglia agli affaristi, sembra di vedere Totò che si vendeva la fontana di Trevi.
Questi non hanno ancora capito che l ‘unica industria che abbiamo e che può rendere economicamente, è costituita da quei beni culturali, artistici, archeologici e storici di cui siamo veramente pieni, altro che FIAT, Marchionne e compagnia.
Basterebbe ovviamente tenerli bene e non mandarli in rovina; consiglio a tal proposito di leggere “Vandali” di Gianantonio Stella e Sergio Rizzo, che dicono, a proposito della Campania, “ex felix”: “ Macerie archeologiche, macerie finanziarie, macerie turistiche…….Nonostante l’antica Capua, nonostante Velia e Paestum, nonostante Ercolano, Oplontis, Pompei e una miriade di altri siti.”.
Carditello, peraltro, suscita appetiti minacciosi e criminali, bisogna, infatti, ricordarsi anche che a poca distanza c’è una “ridente” cittadina che si chiama Casal di Principe, che non ha nulla a che fare con nessun principe, ma è nota alle cronache – e alla Polizia - per ben altro.
Per venire alla storia di oggi, devo dire che poco tempo fa, un cortese lettore, leggendo l’intervento su “arte ricerca.com”, aveva segnalato la ventilata vendita per 50 milioni di Euro.
La Reggia fu data in proprietà, negli anni ’20 del XX secolo, al Consorzio di bonifiche del bacino inferiore del Volturno, che l’ha mandato in rovina. Non ho mai capito per quale motivo un bene storico culturale fu dato in “proprietà” a quell’Ente, che sarà anche bravo e onesto nelle effettuare bonifiche del fiume, ma che “ c’azzecava e c’azzecca” con un sito di carattere culturale, lo si capisce dal modo in cui è stato conservato e utilizzato.
Ora sembra che il Consorzio è pieno di debiti, Regione, Provincia e Comune , malgrado le belle parole, non hanno fatto niente. Si dice che cii fosse un interesse della Regione per farne un centro di attrazione storico-culturale e anche turistico, ma evidentemente non è cosi.
E, siccome alle banche, nel caso particolare, prima il Banco di Napoli e ora Banca Intesa non interessa niente della cultura, per pagare i debiti del consorzio il bene è stato messo all’asta dal Tribunale per 25 milioni di Euro. La gara, il 20 novembre di quest’anno c’è stata la seconda asta, è andata deserta, ed è stata già fissata la terza per marzo 2012, a un prezzo ribassato di 15 milioni di Euro. Si teme che il prezzo calerà ancora, fino a che non sarà veramente svenduta, a chi ? E questo Tribunale, che fretta ha?
Fu costituito anche un comitato” Salviamo Carditello”, di cui fanno parte Enti, come Italia nostra, e normali cittadini, che ha rivolto appelli anche al Presidente della Repubblica, ma al momento la situazione è sempre la stessa
Intanto, i vandali, si danno da fare.
Da “le cronache di Caserta” del 18 settembre 2011, un resoconto di M.P.Oliva:” Le fiamme hanno avvolto l’area verde della Reggia di Carditello. Ennesimoatto vandalico nei pressi del sito reale quello che si è consumato ieri pomeriggio e che ha mandato nello sconforto cittadini, politici e tutti coloro che si battono quotidianamente per la salvaguardia del bene.. L’incendio, di grosse dimensioni, si è esteso all’interno della reggia borbonica verso le 17…..”. Il resoconto continua descrivendo l’intervento dei vigili del fuoco e del sindaco della cittadina di S.Tammaro, ma mi pare più interessante riportare il commento di Maia Carmela Caiola, presidente provinciale di Italia nostra:” Sono sconcertata, quanto accaduto è inquietante: Non vorremmo ci fosse un collegamento con la vendita all’asta del bene. Ci preoccupa un eventuale zampino della malavita……”.
Da la Repubblica.it del 20,marzo 2011.” Nonostante il territorio sia vandalizzato, Carditello resiste…….l’edificio centrale è stato restaurato nel 2000, ma senza manutenzione quei lavori resistono a stento. E ogni giorno c’è un pezzo in meno. Nelle stalle venne sistemato, alla fine degli anni settanta del ‘900, un museo della civiltà contadina, i cui oggetti ora giacciono abbandonati, mentre tanti altri sono stati rubati o trasferiti altrove. Ora non c’è più niente. Le scale sono divelte, i tetti crollano, se piove entra acqua e le travi penzolano minacciose. Il cancello è chiuso, per entrare c’è bisogno di un permesso del Giudice. Si sono mossi Comitati di cittadini, moltissimi i giovani.”.
Le ultime notizie su Carditello si riferiscono alla presenza di Vittorio Sgarbi a Caserta e al parere favorevole espresso per la gestione della Reggia affidata a privati:"Meglio un privato che conserva, preserva e mette a disposizione della collettività, che uno Stato che abbrutisce, nega, chiude al pubblico".(da "il Mattino" del 1/2/12).
Nel frattempo la Reggia continua a perdere pezzi:" Il tetto dell'ala all'estremo margine sinistro è franato nella notte per le piogge"(da Il Mattino del 12/2/12).
Continuano anche i furti, viene rubato di tutto perfino i fili elettrici.
Qualsiasi altra considerazione è inutile, sono indignato per quanto sta accadendo ed esprimo la mia personale solidarietà a quelli che stanno provando a salvare Carditello, oltre alla mia disponibilità per ogni possibile iniziativa.
Dalla cronaca di Napoli de " la Repubblica " del 28 giugno 2013: Reggia di Carditello, deserta la decima asta.


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