Giovanna I d'Angiò di Napoli
Giovanna
era napoletana, nata a Napoli nel 1327: era la figlia terzogenita, o
secondo alcuni, quartogenita di Carlo, duca di Calabria, che era
morto trentenne, nel 1328 e nipote del re Roberto che si prese cura
di lei.
Ad appena sei anni, era stata data in moglie al cugino Andrea
d’Angiò del ramo di Angiò di Ungheria, ma erano quei matrimoni
combinati per ragioni politiche e perciò assolutamente infelici.
Era
l’epoca della architettura gotica, che fece la sua apparizione a
Napoli con la basilica di S.Lorenzo e di S. Chiara, mentre
l’architettura militare trovò la sua massima espressione in Castel
nuovo e forte di S. Elmo, nel campo della scultura Tino da Camaino,
da Siena, mentre nella pittura era il tempo di Giotto e di Simone
Martini.
Il nonno Roberto, il re morì nel 1343, altri eredi
non ce ne erano, tranne la sedicenne Giovanna e il marito Andrea di
Ungheria.. La nuova regina ascese perciò al trono all'età di 16
anni, e fu una delle prime donne europee a regnare per proprio
diritto ereditario. Giovanna non era una grande bellezza, viene
descritta: “ Né grassa né magra, bella el vixo tondo, dotatta
bene de la virtù divina d’animo grato, benigno et jocondo,
prudente e saza”. Il Summonte la definisce " graziosa nel parlare, savia e attenta nel procedere".
Aveva ricevuto una educazione raffinata e colta, mentre Andrea era un tipo rozzo e ignorante.
Giovanna I Regina di Napoli |
Aveva ricevuto una educazione raffinata e colta, mentre Andrea era un tipo rozzo e ignorante.
Giovanna aveva da piccola
iniziato ad intrattenere una relazione amorosa con un altro
cugino, Luigi di Taranto. Andrea d’Ungheria non era ben
visto a corte, e il 18 settembre 1345, fu assassinato ad Aversa.
Pesanti sospetti furono gettati sulla regina stessa, che molti
indicavano come la vera mandante dell'omicidio del marito. I
responsabili, individuati in Roberto Cabano, gran siniscalco del
regno e il Conte di Terlizzi, furono tutti giustiziati in piazza
Mercato.
Malgrado la cultura e l'arte, a Napoli come anche in altri Stati dell'epoca, i sistemi di esecuzione della pena di morte erano feroci e sanguinari: l'esecuzione era pubblica per comunicare a tutti i sudditi e cittadini, ricchi e poveri, l'avvenuta giustizia. Non ci si accontentava poi solo di uccidere, ma bisognava offrire unpo spettacolo al popolo radunato in pizza Mercato. Leggiamo il racconto della uccisione dei colpevoli (?) dell'assassinio di Andrea di Ungheria, come è descritto da B.Capasso in “ Masaniello, la sua vita, la sua rivoluzione, Luca Torre Editore, 1993, pag. 25/26 ): “Il supplizio era accompagnato da atti della più nefanda e inaudita barbarie. I rei dopo essere stati tormentati con tenaglie infuocate e frustati per le principali vie della citàà, giunti nella piazza, chi semivivo e chi morto venivan gittati nel fuoco. Allora il popolo accorso in gran numero all'atroce spettacolo, slanciandosi quasi tra le fiamme istesse, ne estraeva i corpi degli infelici, e con le accette li spaccava come legna, ed indi ritornava a gittarli nel fuoco......”.Poco tempo dopo, Giovanna metteva al mondo Carlo, figlio del defunto Andrea. Il fratello della vittima, Luigi, re d'Ungheria, decise di infliggere una punizione esemplare alla cognata Giovanna e perciò si preparò all'invasione del regno. A Napoli, Giovanna, giovane vedova, sposava l' altro cugino Luigi di Taranto, di cui sembrava innamorata. Davanti all’invasione ungherese, e al tradimento di molti baroni, Giovanna scappò da Napoli in nave, diretta ad Avignone presso il papa e dove fu raggiunta, poche settimane dopo, dal marito.
Malgrado la cultura e l'arte, a Napoli come anche in altri Stati dell'epoca, i sistemi di esecuzione della pena di morte erano feroci e sanguinari: l'esecuzione era pubblica per comunicare a tutti i sudditi e cittadini, ricchi e poveri, l'avvenuta giustizia. Non ci si accontentava poi solo di uccidere, ma bisognava offrire unpo spettacolo al popolo radunato in pizza Mercato. Leggiamo il racconto della uccisione dei colpevoli (?) dell'assassinio di Andrea di Ungheria, come è descritto da B.Capasso in “ Masaniello, la sua vita, la sua rivoluzione, Luca Torre Editore, 1993, pag. 25/26 ): “Il supplizio era accompagnato da atti della più nefanda e inaudita barbarie. I rei dopo essere stati tormentati con tenaglie infuocate e frustati per le principali vie della citàà, giunti nella piazza, chi semivivo e chi morto venivan gittati nel fuoco. Allora il popolo accorso in gran numero all'atroce spettacolo, slanciandosi quasi tra le fiamme istesse, ne estraeva i corpi degli infelici, e con le accette li spaccava come legna, ed indi ritornava a gittarli nel fuoco......”.Poco tempo dopo, Giovanna metteva al mondo Carlo, figlio del defunto Andrea. Il fratello della vittima, Luigi, re d'Ungheria, decise di infliggere una punizione esemplare alla cognata Giovanna e perciò si preparò all'invasione del regno. A Napoli, Giovanna, giovane vedova, sposava l' altro cugino Luigi di Taranto, di cui sembrava innamorata. Davanti all’invasione ungherese, e al tradimento di molti baroni, Giovanna scappò da Napoli in nave, diretta ad Avignone presso il papa e dove fu raggiunta, poche settimane dopo, dal marito.
San Lorenzo |
Nel frattempo Giovanna e i suoi
ministri avevano provato anche a riconquistare la Sicilia (
abbandonata nel 1282 a seguito dei Vespri siciliani), ma nel 1372 l’
isola fu definitivamente persa e, con il solito intervento papale, le
fu riconosciuto lo status di regno indipendente di Trinacria con il
re Federico IV di Aragona, in cambio di un indennizzo di 15 000
fiorini annui a Giovanna e ai suoi successori. Tra altre varie
vicende, Giovanna ormai quasi cinquantenne , il 28 marzo 1376, tornò
a sposarsi, per la quarta volta, con Ottone IV di Brunswick.
Rimasta
senza eredi per la morte prematura dell'unico figlio Carlo, avuto dal
primo marito Andrea, Giovanna designò suo erede il cugino e nipote
Carlo di Durazzo. Nel 1380, Carlo di Durazzo venne in Italia per
attaccare il regno senza aspettare il suo momento di erede. La regina
reagì revocandogli la successione e nominando invece suo erede
Luigi I° d’Angiò, fratello di Carlo V di Francia.
Nel luglio 1381 Carlo di Durazzo, dopo aver sconfitto le truppe napoletane entrò a Napoli e mise sotto assedio il castel nuovo, il Maschio angioino, dove la regina si era rifugiata e resistette a lungo, fino a quando dovette arrendersi. Giovanna fu quindi imprigionata prima a Nocera, fino a marzo del 1382, poi fu trasferita nella lontana fortezza di Muro lucano, dove, per ordine del nuovo re, il 12 maggio 1382, fu raggiunta dai sicari e assassinata.
Nel luglio 1381 Carlo di Durazzo, dopo aver sconfitto le truppe napoletane entrò a Napoli e mise sotto assedio il castel nuovo, il Maschio angioino, dove la regina si era rifugiata e resistette a lungo, fino a quando dovette arrendersi. Giovanna fu quindi imprigionata prima a Nocera, fino a marzo del 1382, poi fu trasferita nella lontana fortezza di Muro lucano, dove, per ordine del nuovo re, il 12 maggio 1382, fu raggiunta dai sicari e assassinata.
Castel dell'Ovo |
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