Costanza
d' Altavilla
Dopo
Giovanna d'Angiò, dopo Isabella del Balzo e dopo Maria Carolina
d'Asburgo, torniamo indietro fino al XII secolo, in Sicilia, nel
“regno del sole” ( John Julius Norwick, il regno nel sole, ed.
Mursia 1970).
Andiamo
presso la raffinata e colta Corte di Palermo, istituita da Ruggero
II, il Normanno, fondatore del regno di Sicilia e Napoli.
Tutto
ebbe inizio con Ruggero I°, Conte di Sicilia, e il fratello Roberto
il Guiscardo, duca di Puglia e di Calabria. Gli Hauteville,
italianizzati in Altavilla, venivano dalla Normandia, una famiglia
numerosa, arrivati nel sud della penisola, in Puglia, verso il 1040,
vagabondi e mercenari, e trasformatisi presto in conquistatori.
Approfittando delle guerre intestine tra impero d'oriente e
staterelli italiani e Arabi in Sicilia, soli contro tutti, i Normanni
combatterono contro cinque o sei bandiere, cambiandole spesso, come
in un film di avventure, fu un' epopea iniziata come banditi e finita
come Re, duchi e principi. La Sicilia , Ruggero I, l’aveva
conquistata nel 1061 con la forza delle armi, togliendola agli Arabi,
che erano lì da circa un paio di secoli, si era autonominato “gran
Conte”, e l’aveva lasciata ai figli.
Costanza d'Altavilla |
Ruggero,
come era normale, si preoccupò della successione al trono ed ebbe,
in prime nozze, sei figli di cui i primi quattro maschi morti prima
del padre, in seconde nozze, un figlio morto alla nascita insieme
alla madre, e infine, in terze nozze, nel mese di novembre 1154, una
figlia femmina che egli non conobbe perché morto prima, a febbraio
dello stesso anno. Alla bambina fu imposto il nome di Costanza.
A
Ruggero successe il quinto figlio maschio, Guglielmo, nato nel 1131,
che fu detto il Malo: sotto il suo regno fu costruito a Napoli
castel Capuano. A lui successe nel 1166 il figlio chiamato anche
Guglielmo ricordato come uno dei monarchi normanni
più benvoluto dai sudditi, per la correttezza nell'esercizio delle
funzioni ed il rispetto per le leggi ed il popolo, per l'istruzione e
la mitezza d'indole: per questo fu chiamato il Buono.
Egli sposò il 13 febbraio 1177 Giovanna Plantageneto,
che aveva appena dodici anni, sorella di Riccardo cuor di leone.
Viveva nella raffinata corte palermitana, anche se un pò
in disparte, la principessa Costanza, l'ultima figlia di Ruggero,
sorella di Guglielmo I e zia del Guglielmo il buono. A trent'anni non
erano previste per lei ipotesi o possibilità matrimoniali né
alcuna possibilità di una successione al trono.
Molti storici si sono chiesti come mai, in una epoca in
cui le donne si sposavano a dodici anni, diventavano madri a quindici
e a venti erano già morte o rottami, Costanza non si sia sposata
prima, malgrado l’alto rango e il fatto di essere comunque un buon
partito. Si disse che la donna aveva interesse per la vita monastica,
e ci credettero in molti compreso Dante Alighieri che
la include nel canto III del Paradiso, ma
l'ipotesi non è comprovata però da alcun riscontro.
La sua vita comunque cambiò quando
per porre fine ai contrasti da anni esistenti tra Impero,
rappresentato da Federico Barbarossa e Regno di Sicilia rappresentato
da Guglielmo, si arrivò nel 1184 a un trattato di pace, e fu
richiesta in garanzia la mano di questa solitaria Principessa.
Fu perciò deciso il fidanzamento tra il giovane Enrico,
figlio del Barbarossa, di 20anni, e la trentunenne Costanza
d'Altavilla. Due anni dopo, il 27 gennaio 1186, a Milano fu
celebrato il matrimonio.
La principessa normanna così, dalla calda Palermo
dovette trasferirsi nelle barbare langhe tedesche, e si trovò
proiettata verso una vita diversa da quella vissuta fino ad allora.
Nessuna possibilità di successione al trono di Sicilia era
ipotizzabile, finché invece nel 1189 si verificò l'impensabile e
l'incredibile.
Quell'anno Guglielmo morì, aveva 36 anni e non aveva
eredi, e anche la moglie, Giovanna non visse molto più di lui, morì
nel 1199 a trentaquattro anni.
Il Regno era in pericolo per la mancanza di un erede, ma
ci si era dimenticati di Costanza, l'ultima figlia di Re Ruggero,
La morte del nipote apriva a lei, e al marito diventato
intanto Imperatore, - Barbarossa era morto nel 1190 – l' imprevista
strada del trono di Sicilia. Costanza in quel momento era l'unica
erede legittima e diretta vivente, di Ruggero II.
Ma l' aristocrazia e il clero siciliano, appoggiati
anche dal Papato si opposero per la presenza del marito tedesco; essi
non amavano i tedeschi e la loro politica, si ribellarono alla
sola idea e elessero Re Tancredi, cugino di Guglielmo II, nipote di
Ruggero II, unico discendente maschio, per quanto illegittimo, di
stirpe normanna.
Ovviamente
Costanza, ora
Imperatrice. ma soprattutto il marito Enrico, si oppose a questa
elezione, rivendicando il proprio diritto ereditario. Perciò,
nel 1191, partìrono per la conquista della Sicilia, attraversando
l'Italia, L'esercito tedesco, ingrossato da altre truppe di Stati
italiani ghibellini, fu fermato davanti alle mura di Napoli, che
erano imprendibili e ben difese. Per giunta, a causa di una
pestilenza, fu decimato e si fermò nei pressi di Salerno e da lì
dovette far rientro in Germania.
Preso
da questioni tedesche, l'imperatore abbandonò momentaneamente il
problema siciliano, fino a quando nel 1194 il re Tancredi
morì e gli successe un bambino di nove anni, Guglielmo III, con la
reggenza della madre,
Sibilla
di Medania.
Quell'anno
Costanza era incinta, erano trascorsi
ben
nove anni di matrimonio, aveva ormai 40 anni, una età all'epoca
molto avanzata, ed era già molto se era ancora viva, visto che i
suoi fratelli e nipoti erano morti giovani, Molti non credevano alla
gravidanza di Costanza. Nacquero voci, dicerie e dubbi sia sulla
reale madre che sul padre. Il nascituro sarebbe stato addirittura
l'Anticristo
Ciò nonostante, ella si mise in
viaggio per raggiungere la Sicilia. Lungo il cammino però Costanza
dovette fermarsi per evitare problemi per il prossimo parto.
Enrico, che era un violento e sanguinario, con il
grosso dell'esercito proseguì l'avanzata, massacrando e uccidendo
tutti quelli che si opponevano, conquistò finalmente Napoli e ne
abbattè le mura, si imbarcò e arrivò a Palermo già fiaccata e
sottomessa, il 20 novembre.
Costanza con il figlio Federico |
Giovanni Villani storico del secolo
successivo scriveva: “Quando la 'mperatrice Costanza era
grossa di Federigo, s'avea sospetto in Cicilia e per tutto il
reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa;
per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un
padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che
qual donna volesse v'andasse a vederla; e molte ve n'andarono e
vidono, e però cessò il sospetto»
Ci
sono alcune imprecisioni, come il fatto che non era Palermo, ma
Jesi, nelle Marche , mentre
sembra vero l'episodio relativo all'allestimento di un
tendone al centro della piazza di Jesi, dove
Costanza partorì pubblicamente, sotto gli sguardi delle donne
maritate per dimostrare la propria maternità al fine di fugare
ogni dubbio sulla nascita del figlio. Il maschietto fu chiamato
Federico Ruggero.
Costanza regnò
dal 1194 insieme al consorte, ma da sola dal 1197 alla morte di
Enrico: fu
la prima donna, Regina legittima del regno del sud, per trovare
un’altra donna al comando del regno passeranno quasi duecento
anni.
Si trovò
con un figlio di soli 4 anni ed una corte disunita ed infida,
nella quale non era ben vista poiché considerata da molti come
traditrice del proprio popolo e della famiglia degli Altavilla.
Essendo
ormai vecchia, da madre intelligente, assunse il ruolo di tutrice
del piccolo Federico e reggente del regno e comprese che per
garantire il trono di suo figlio era necessario scendere a patti
con la Chiesa
per averne la protezione dopo la sua morte. ,Mise
perciò il figlio sotto
la tutela di Papa
e rinunciò
al titolo di imperatrice del Sacro
Romano Impero. Morì a quarantaquattro anni, il 27 novembre del
1198, e fu sepolta nella cattedrale di Palermo.
.Donna
forte e combattiva secondo alcuni,, cosciente del proprio ruolo e
dei suoi il suo potere alla Sicilia.
Secondo altri traditrice del proprio popolo e della famiglia.
Secondo me, più che traditrice, fu succube del marito finche
questo fu in vita. E.Horst, scrittore tedesco sostiene (
Federico II di Svevia Rizzoli Ed. 1981)
che morto Enrico, Costanza procedette contro i tedeschi e li bandì
dal regno e altri li fece arrestare. Secondo questo autore “
Costanza
aveva un unico obiettivo: ricostruire la Sicilia come regno
normanno, assicurarne l'indipendenza conservandone l'eredità al
figlio”.
Il
piccolo
Federico
diventò da grande uno dei più importanti personaggi dell' epoca.
Ciò che non era riuscito al padre, l'unione delle corone di Sicilia
e di imperatore, riuscì a lui, Federico
II di Svevia.
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